Una riflessione oggi...

Libro di Giona, Capitolo 2
9
Quelli che adorano gli idoli
ti hanno abbandonato.
10 Ma io canterò lodi a te,
ti offrirò sacrifici
e farò quello che ho promesso.
Sei tu che salvi, o Signore!'.
11Poi il Signore diede un nuovo ordine e il pesce vomitò Giona sulla spiaggia.

mercoledì, luglio 09, 2014

#024 9 Luglio 2014 Riflessione / psicologia umana

tanta gente nel mondo arriverà ad un psicologo... e proverà di imparare cosa dice pa psicologia sopra questo o quello, sembra per il bene... ma la radice di ogni principo giusto la troviamo gratuitamente
nella Parola di Dio...

La Bibbia è La Parola di Dio,
La Sua Santa volontà

Dio vole civiltà, ordine, rispetto...

LO SPIRITO SANTO è molto più GRANDE che tutto questo!

***

dipendenti e datore di lavoro... 
un sano consiglio?

«Principi per chi parla e principi per chi ascolta» 


A. PRINCIPI PER CHI PARLA: 

              

A. 1. Essere possibilmente brevi.
Cercare di dire solo l'essenziale. Provare a usare la "regola delle due frasi": limitarsi a esporre il proprio pensiero condensando l'essenziale in poche parole ben scelte, magari due alla volta. In questo modo si riduce anche il materiale ostile, controproducente.

A. 2. Essere precisi.
               Evitare le osservazioni vaghe, generiche. Per es. invece di dire: "Vorrei che giudicassi di meno" oppure: "Che fossi più espressivo", dire: "Mi piacerebbe che rispettassi il mio bisogno di fare questa determinata cosa" oppure: "Che esprimessi come puoi ciò che senti rispetto a questa cosa".

A. 3. Non abbandonarsi alle accuse, al biasimo, agli insulti.
               Meglio seguire la regola di non incolpare: "C'è un problema. Vediamo insieme come si può fare per risolverlo". Evitare il verbo essere: "Sei così in queste situazioni", e contestualizzare le nostre osservazioni: "Ho l'impressione che ti sia comportato così in queste situazioni".

A. 4. Evitare la tendenza ad affibbiare etichette.
               "Negligente", "egoista", "noncurante" di solito sono ipergeneralizzazioni e offuscano la visione del problema e delle risorse; o peggio sono provocatorie e possono sabotare la comunicazione.

A. 5. Evitare asserzioni assolute.
               "Sempre", "mai", "tutti", "nessuno", "il mondo"... sono asserzioni di solito sbagliate e vengono confutate, perché è estremamente raro che la realtà sia di un solo "colore". L'uso di queste connotazioni assolute può suscitare un diverbio sterile e distogliere l'attenzione dai fatti specifici che si vogliono affrontare.

A. 6. Dire le cose chiaramente e non esprimerle indirettamente attraverso una critica.
               Ad esempio: "Mi piacerebbe molto che tu mi ascoltassi se ti parlo di questa cosa" è meglio di: "Tu non mi ascolti mai quando ti parlo di questa cosa".

A. 7. Non cercare di indovinare le intenzioni dell'altro.
               Le interpretazioni che si fanno il più delle volte sono sbagliate e infastidiscono. E' meglio dire: "Io ho l'impressione che tu ce l'abbia con me" oppure "che non ti senta a tuo agio con me" invece di accusare l'altro dicendo: "Ti stai vendicando negandomi il tuo aiuto" oppure "non ti esprimi e non vuoi lasciarti andare". Quando si mettono alla prova le proprie opinioni su un certo comportamento altrui, bisogna ricordare che esse sono interpretazioni, non dati di fatto, E' inutile abbandonarsi a un'analisi pseudopsicologica delle motivazioni altrui.

B. PRINCIPI PER CHI ASCOLTA:


B. 1. Ascoltare attentamente.
            Inviare segnali di retroazione indicanti che si sta ascoltando, mantenendo lo sguardo e emettendo garbatamente suoni come 'mmhmm', 'già', 'sì', che indicano "Ti sto ascoltando", "Mi fa piacere quello che dici", "Quello che stai dicendo mi interessa molto", "Tengo al fatto che tu ti esprima perché ciò chiarisce anche i miei pensieri".

B. 2. Trovare dei punti di accordo e di mutua comprensione.
            Ciò permette di non dare l'impressione d'essere un avversario: "Capisco cosa provi rispetto a questo fatto", "Capisco che questa cosa ti possa irritare".

B. 3. Non fare caso alle affermazioni negative dell'interlocutore.
               L'interlocutore offeso o arrabbiato tende a presentare il problema in termini eccessivi e accusatori. Cercate di mettere a fuoco la causa della rabbia e ignorare le espressioni di biasimo e le critiche.

B. 4. Porsi delle domande.
               A volte certe rimostranze, chiarissime per chi le fa, non lo sono altrettanto per chi le ascolta. Chiedersi: "Qual è il punto essenziale di ciò che il mio interlocutore sta cercando di dirmi?".

B. 5. Controllare la propria comprensione.
               "Credo che tu mi stia dicendo che non vuoi più sorbirti questo comportamento di questa persona", oppure: "Mi stai dicendo che vuoi che mi decida a darti un aiuto concreto?"; "Mi stai dicendo che vuoi che mi decida a pagare i conti?".

B. 6. Chiarire i motivi del proprio comportamento
               se si pensa che l'interlocutore li abbia male interpretati. Per es. dicendo: "Volevo veramente dedicarmi a te, ma prima di venire mi sono accorto che dovevo finire un certo lavoro".

B. 7. Non esitare a mostrare il proprio rincrescimento.
               In una buona relazione è prevista anche l'espressione del rammarico per eventuali offese, involontarie o deliberate, all'altro. E' importante comunicare questo sentimento.

PSICOLOGIA 101, grado - livello 1

«Le doti considerate l'espressione delle speranze e dei sogni più profondi di amore e devozione. Definizioni»

 

• Evidenziate e analizzate i significati che maggiormente colpiscono e stimolano la vostra riflessione.

• Evidenziate e analizzate le accezioni dei termini che riconducono alle metafore più stimolanti e illuminanti.

• Evidenziate e analizzate i sinonimi e i contrari per voi più interessanti e chiarificanti.

• Condividete queste analisi e riflessioni con chi è importante per voi.

 

«SENSIBILITA'»

          s. f. 1. Attitudine a ricevere impressioni attraverso i sensi. In psicologia, la attività dei sensi propria di un essere, e anche la proprietà di provare piacere o dolore In fisiologia, l'attività del sistema nervoso in quanto capace di avvertire e di analizzare gli stimoli che agiscono sull'organismo informandone o meno la coscienza: s. specifica, propria di apparati anatomicamente differenziati, ed espressa da 'sensazioni' precise e nitidamente avvertite dalla coscienza (s. acustica, visiva, olfattiva, ecc.); s. generale, i cui recettori sono sparsi in tutto l'organismo, o che interessa l'intera economia dell'organismo. Nell'uso com., spesso con riferimento alla s. generale: perdere, riacquistare la s. di una parte del corpo; la s. di un muscolo, di un nervo2.Tendenza part. a risentire gli effetti di una condizione affettiva o emotiva: un ragazzo di grande s.s. acuta, morbosa  In senso più ampio, capacità d'intendere o di avvertire una determinata realtà con accentuazioni che vanno fino alla percezione o alla rivelazione degli aspetti più complessi e delle sfumature: s. morale, socialeanima di grande s.lettore di scarsa s. 3. Nel linguaggio tecnico, s. di un apparecchio o di un dispositivo, grado in cui questo avverte o rivela un certo stimolo o la sua variazione, valutato in vari modi secondo i casi; negli strumenti di misura, il numero di divisioni della scala graduata cui corrisponde un certo valore convenzionale della grandezza osservata o, talvolta, la minima variazione che è possibile rivelare (meglio, allora,limite di s. In fotografia, s. di un'emulsione, grado di attitudine di un'emulsione a lasciarsi impressionare dalla luce, valutato secondo vari criteri  S. degli esplosivi, tendenza degli esplosivi a decomporsi più o meno rapidamente sotto l'azione di un agente. [Dal lat. tardo sensibilitas -atis].

 

          • SINONIMI: realtà - materialità, concretezza, percettibilità;impressionabilità - delicatezza, emotività, nervosismo, eccitabilità; sensitività - percettività; reattività - ricettività, rispondenza; apertura - disponibilità, attenzione, coscienza, pietà, gentilezza, tenerezza, sentimento; finezza - raffinatezza, squisitezza.

          • CONTRARI: immaterialità, astrattezza, impercettibilità, insensibilità, freddezza, distacco, indifferenza, disinteresse, noncuranza, apatia, ottusità, torpore, chiusura, durezza, grossolanità, rozzezza.

Sensibile

          agg. [...] In senso spirituale, accessibile a determinati sentimenti: essere s. alla pietà. Assol., esprime l'idea di una tendenza particolare a risentire gli stimoli affettivi e sentimentali, cui si associa un'idea di emotività o suscettibilità accentuata: è un ragazzo molto s.ha un temperamento troppo s. In senso più genrc., esprime l'idea di una part. disposizione a qlcs., che può determinarsi come apprezzameto, o anche come reattività: essere s. alle lodi, ai complimentiessere s. ai rimproveri. [...]. [Dal lat.sensibilis].

 

          • SINONIMI: reale - materiale, concreto, visibile, tangibile, percepibile, percettibile, rilevabile, fenomenico; chiaro - evidente, grande, forte, intenso, notevole, rilevante, apprezzabile, significativo, sostanzioso, considerevole, ragguardevole, rimarchevole, cospicuo, congruo; impressionabile - delicato, emotivo, nervoso, eccitabile; sensitivo - percettivo; reattivo - ricettivo; aperto - disponibile, attento, cosciente.

          • CONTRARI: impercettibile, irreale, immateriale, astratto, ideale, teorico, ipotetico, presunto, intangibile, oscuro, piccolo, debole, tenue, fievole, povero, scarso, limitato, modesto, misero, trascurabile, insignificante, irrilevante, irrisorio, insensibile, freddo, distaccato, indifferente, disinteressato, non curante, incurante, duro, controllato, apatico.

«LEALTA'»

          s. f. Onestà dichiarata e ammirevole, costantemente associata a franchezza o a sincerità.

 

          • SINONIMI: sincerità - apertura, schiettezza, franchezza, onestà, correttezza, giustizia, equità, fedeltà, attaccamento, dedizione, devozione, probità.

          • CONTRARI: slealtà, falsità, disonestà. scorrettezza, doppiezza, infedeltà, tradimento, malafede, malvagità, perfidia.

Leale

          agg. Indica la franchezza e la sincerità associata a una dichiarata e ammirevole onestà: amicoavversario l.animo, carattere l.  Anticamente, moneta, misura l., non alterata. [Dal franc. antico leial].

 

          • SINONIMI: sincero - aperto, schietto, franco, onesto, corretto, giusto, equo, retto, pulito, fedele, fidato, probo.

          • CONTRARI: sleale, falso, insincero, chiuso, disonesto, scorretto, ingiusto, basso, sporco, subdolo, equivoco, abietto, infedele, traditore, infido, fedifrago, improbo.

«RIGUARDO»

          s. m. 1. Considerazione conveniente o degna, comprensiva di atteggiamenti che vanno dalla precauzione al risparmio, allo scrupolo più o meno associato a un'idea di rispetto, al trattamento di distinzione o di privilegio: accetta questo ricordo in riguardo della nostra amiciziaè pieno di riguardi per la sua saluteabbiti r., sei ancora raffreddato; stare in r., arc., stare in guardia; ha pensato lui a tutto senza r. a spesesenza r. a faticheè un vaso di cristallo che va trattato con tutti i r.tratta i genitori con ogni r.è un maleducato che non ha r. per nessunochiedimi pure senza tanti r., senza scrupoli, oppure con franchezza; dimmi se qualcuno ti ha mancato di r.un signore di r.oggi avremo ospiti di r.vestito di r., che s'indossa solo nelle grandi occasioni; persona che merita ogni r.copia di r., di un codice, destinata a persona autorevole. In altre locc.: aver r. a qualcosa, tenerla presente. 2.Alla considerazione può sostituirsi un rapporto di pertinenza: questo non ha alcun r. con la nostra questioner. a, in quanto a: r. a ciò che mi chiedi...; in r. di, per quel che concerne: in r. di tuo fratello non è stato deciso nullaa questo r.a tale r.nei r. di; oppure, non com., un rapporto di paragone: la luna è molto piccola a r. della terra. [Sost. deverb. da riguardare].

 

          • SINONIMI: attenzione - cura, prudenza, cautela; precauzione - avvertenza;stima - considerazione, rispetto, premura, sollecitudine, deferenza; relazione - rapporto, connessione.

          • CONTRARI: disattenzione, trascuratezza, negligenza, incuria, disprezzo, disinteresse, indifferenza, estraneità.

Riguardoso

          agg. Di persona che abitualmente si distingue per una rispettosa cortesia, comprensiva di atteggiamenti che vanno dal timore di arrecar disturbo, alla attenzione garbata, alla complimentosa cerimonia: non essere tanto r.vieni pure a trovarci quando crediè tanto r. verso la madreè molto r. con le signore.

          • SINONIMI: attento - accurato, diligente, zelante, sollecito, solerte, alacre:affettuoso - carino, tenero delicato, amorevole, gentile, cortese, cordiale, garbato, rispettoso, generoso.

          • CONTRARI: sbadato, negligente, distaccato, distante, disinteressato, indifferente, trascurato, egoista, menefreghista.

«GENEROSITA'»

        s. f. 1. Nobiltà d'animo che comporta il sacrificio dell'interesse o della soddisfazione personali di fronte al bene altrui: un atto di g.  Nel linguaggio sportivo, l'impegno completo ed entusiastico di tutte le energie nel corso di una competizione. 2.Larghezza nel ricompensare o nel donare: si è rovinato per la troppa g. [Dal lat.generositas -atis].

 

          • SINONIMI: nobiltà - elevatezza, larghezza, magnanimità, grandezza d'animo, signorilità, bontà, umanità, gentilezza, cortesia, carità, altruismo, filantropia, mecenatismo; disinteresse - splendore, magnificenza, grandezza, liberalità, prodigalità, munificenza; sacrificio - eroismo, abnegazione; abbondanza.

          • CONTRARI: avarizia, grettezza, tirchieria, spilorceria, taccagneria, meschinità, miseria, egoismo, menefreghismo, indifferenza, ingenerosità, interesse, calcolo.

Generoso

          agg. 1. Caratterizzato da un nobile disinteresse e da un coraggioso altruismo:un uomo, un gesto g.  Di persona che, pur potendo usare od ostentare la forza, è pronta all'indulgenza o al perdono: fu g. coi vinti2. Largo nel ricompensare o nel donare: essere g. coi dipendenti, coi poveriesser g. di sé, prodigarsi nell'azione; di donna, scherz., facile a concedersi  Dato o fatto con generosità: una g. mancia Genrc., ampio, abbondante (talvolta con sfumature maliziose): un g. scollo3. lett. Di nascita e indole nobile: g. Erculea prole (Ariosto)  Estens., di buona qualità o razza, gagliardo: vino g.un g. cavallo. [Dal lat. generosus].

 

          • SINONIMI: nobile - elevato, largo, magnanimo, signorile, buono, benevolo, benigno, umano, pietoso, misericordioso, gentile, cortese, sensibile, caritatevole, benefico, altruista; disinteressato - splendido, magnifico, liberale, prodigo, munifico;ricco - abbondante, ampio copioso; forte - glorioso, eroico.

          • CONTRARI: avaro, gretto, tirchio, spilorcio, taccagno, tirato, meschino, misero, egoista, menefreghista, indifferente, interessato, calcolatore, limitato, modesto, piccolo, piccino, scarso, esiguo, debole, fiacco.

«RISPETTO»

          s. m. 1L'osservanza della dovuta sottomissione e/o riverenza nei confronti di qlc., in quanto impronta l'atteggiamento o il comportamento: nutrire, provare r. per qlc.persona che impone, che ispira r.il r. verso i genitoriverso i superiori;salutare con r.; anal. r. per le istituzioni  In espressioni di cortesia, anche formale, saluto ossequioso: gradisca i miei r. In rapporto con questa particolare accezione, designa una forma popolare di lirica amorosa, consistente metricamente in una strofa di endecasillabi costituita da quattro versi a rime alterne e da una ripresa di due coppie di versi a rime baciate  Con allusione più esplicita ai pregi oggettivi, apprezzamento di stima, o buona considerazione: professionista, che merita r.persona di tutto r. 2.Disposizione ad astenersi da atti offensivi o lesivi, implicita nel riconoscimento di un diritto:; il r. per i propri similir. per la proprietàper la vita altruiportare r. a qlc. (e in forma negativa non portare r. a nessuno, danneggiare o colpire senza distinzione in modo implacabile); tenere in r., tenere a freno, incutendo timore  Nell'uso fam., tale disposizione può attenuarsi come desiderio di non offendere la suscettibilità e spec. il senso della decenza: il bambino, con r, parlando, ha vomitato tutto3. In altre determinazioni prevale il sign. di 'osservanza o conformità' spec. nei confronti di un obbligo o di un ordine normativo: il r. di una legge, di un regolamento, di un accordo♦ Dall'idea di osservanza o di conformità si passa a quella di 'considetazione': non com.,aver r. a qlcs.; e spec. nella loc. r. umano, l'eccessiva considerazione delle opinioni altrui come misura del proprio comportamento morale, spec. in quanto costituisce limitazione o impedimento all'iniziativa: deporre ogni r. umano ♦ L'idea di 'considerazione' si determina spesso come 'modo di considerare' o 'punto di vista': una persona perbene sotto ogni r. ♦ Nella loc. prepositiva rispetto a (non com. a r. di, per r. di, in r. a, per r, a), la 'considerazione' si intende soprattutto come 'rapporto' con un termine di commisurazione o di confronto; il canale scorre più in basso r. al piano stadaler. all'anno scorso la vita è molto più cara ♦ Non com. o arc. nel senso di 'cautela', 'precauzione' o 'indugio'. 4. In locc. particolari: foglio di r., nei libri, il foglio posto tra il frontespizio e la copertina o il foglio di risguardo ♦ Zona di r., nella quale la costruzione di edifici è vietata o soggetta a determinati vincoli. 5. arc, Riserva; secie nelle locc, per r.di r., di riserva. Nel linguaggio marinaresco, materiale di r., accantonato a bordo o a terra, per l'eventuale sostituzione di quanto viene consumato o danneggiato. [Dal lat. respectus -us].

 

          • SINONIMI: stima - considerazione, devozione, adorazione, venerazione, omaggio, ossequio, deferenza; riguardo - educazione, tatto, discrezione; rigore - rigorosità, disciplina; diligenza - scrupolo, scrupolosità, minuziosità, meticolosità, pignoleria; confronto - paragone, relazione.

          • CONTRARI: disprezzo, critica, biasimo, noncuranza, offesa, insulto, oltraggio, beffa, derisione, scherno, danno, danneggiamento, maltrattamento, lesione, disubbidienza, trasgressione, violazione, inosservanza, leggerezza, superficialità.

Rispettoso

agg. 1. Indica un atteggiamento, anche esteriore, di osservanza della superiorità o dei diritti altrui, con manifestazioni comprendenti la sottomissione più o meno sincera, la devozione, la astensione da ingerenze o da interventi inopportuni o sconvenienti:scolari poco r. verso i maestrir. amicizia, gratitudinesono r. delle opinioni altrui♦ Con riferimento ad aspetti più formali e convenzionali: inchino r.r. saluti2. arc. Cauto, guardingo.

 

          • SINONIMI: ubbidiente - corretto, educato, ligio, riguardoso, reverente, ossequiante, ossequioso, deferente.

          • CONTRARI: disubbidiente, scorretto, maleducato, insolente, canzonatorio, ironico, derisorio, irrisorio, sprezzante, irriguardoso, irriverente.

«COMPRENSIONE»

          s. f. 1lett. Capacità di afferrare e valutare sul piano spirituale, logico o affettivo: la c. di una situazione petrarchesca ♦ Capacità di valutarsi e giustificarsi reciprocamente: fra i due coniugi non c'era mai troppa c. 2. indulgenza motivata da un'intuizione spersonalizzata dei precedenti di un fatto, di un comportamento, di una situazione: dar prova di c. nei confronti di qlc. 3. Il complesso degli elementi costituitivi di un concetto o compresi tra le accezioni di un vocabolo. Nella logica formale (contrapposto a estensione), il complesso delle determinazioni che definiscono e circoscrivono un concetto. [Dal lat. comprehensio -onis].

 

          • SINONIMI: intendimento - capacità di capire, intelligenza, penetrazione, cognizione esatta; apertura - disponibilità, condiscendenza, indulgenza, umanità, larghezza di vedute, tolleranza, pazienza sopportazione.

          • CONTRARI: ottusità, ignoranza, incomprensione, durezza, rigidità, ristrettezza, intransigenza, intolleranza, impazienza.

Comprensivo

          agg. 1Che contempla e rivela una pluralità di contenuto o di sign. ♦ In bot., di bosco o prodotto annuo ♦ Capace di comprendere: intelletto c. 2. Che dà prova di motivata indulgenza nei confronti del prossimo. 3. Nella filosofia stoica,rappresentazione c., lo stesso che collettiva. [Dal lat. comprehensivus].

 

          • SINONIMI: comprendente - inclusivo; aperto - disponibile, condiscendente, indulgente, umano, tollerante, paziente, generoso, sensibile, pietoso.

          • CONTRARI: chiuso, duro, rigido, intransigente, intollerante, impaziente. 

«RAGIONEVOLEZZA»

          s. f. La razionalità intesa come elemento di equilibrio e di misura: la sua inaspettata r.la r. delle tue proposte.

 

          • SINONIMI: ragione - razionalità; equilibrio - saggezza, assennatezza, riflessione, ponderatezza, prudenza, giudizio, accortezza, cautela; legalità - legittimità, liceità; facilità - possibilità, credibilità, ammissibilità, realismo, verosimiglianza, logicità, sensatezza, fondatezza, giustizia, correttezza, opportunità, convenienza, proporzione, coerenza, adeguatezza.

          • CONTRARI: irragionevolezza, irrazionalità, squilibrio, pazzia, follia, dissennatezza, imprudenza, sconsideratezza, avventatezza, illegalità, illegittimità, illiceità, difficoltà, impossibilità, improbabilità, inammissibilità, inverosimiglianza, assurdità, illogicità, insensatezza, infondatezza, ingiustizia, scorrettezza, inopportunità, sconvenienza, esagerazione, eccesso, incoerenza, inadeguatezza.

Ragionevole

          agg. Dotato di facoltà razionali: l'uomo è un animale r. 2. Indica l'opportunità o la convenienza associata al concetto di misura, spec. sul piano economico o su quello dei rapporti sociali: sii r. e non pretender l'impossibileuna proposta, una soluzione r.fatemi un prezzo r.sospetto, preoccupazione r.una mancia r.il compenso mi pare più che r. [Dal lat. rationabilis incr. con l'it. ragione].

 

          • SINONIMI: razionale - pensante, ragionante, raziocinante; equilibrato - saggio, assennato, riflessivo, ponderato, prudente, giudizioso, accorto, cauto; legale - legittimo, lecito, facile - possibile, probabile, pensabile, immaginabile, credibile, concepibile, accettabile, ammissibile, realistico, verosimile, logico, sensato motivato, fondato, giustificato, giusto, corretto, opportuno, conveniente, proporzionato, coerente, adeguato.

          • CONTRARI: irragionevole, irrazionale, squilibrato, scriteriato, pazzo, folle, dissennato, irriflessivo, imprudente, sconsiderato, avventato, sventato, incauto, illegale, illegittimo, illecito, difficile, impossibile, improbabile, inimmaginabile, incredibile, inconcepibile, inaccettabile, inammissibile, inverosimile, assurdo, illogico, insensato, immotivato, infondato, ingiustificato, ingiusto.

«RESPONSABILITA'»

          s. f. 1. com. Congruenza a un impegno assunto o ad un comportamento, in quanto importa e sottintende l'accettazione di ogni conseguenza, spec. dal punto di vista della sanzione morale e giuridica: assumersi, addossarsi, prendersi la r. di un'azioneuna grande, una grave r.assumo per intero la r.non voglio alcuna r. in questa faccendala r. della casa è tutta sulle spalle di mia madre2. In diritto, situazione per la quale un soggetto giuridico può essere chiamato a rispondere della violazione colposa o dolosa di un obbligo: r. civile, derivante dalla violazione di un obbligo di diritto privato e soprattutto da fatto illecito; r. penale, relativa alla violazione di una norma penale sanzionata; r. amministrativa, quella dello Stato o degli enti pubblici per danni causati ai privato dalla attività illegittima dei loro organi; r. internazionale, rapporto che si stabilisce tra lo Stato cui sia imputabile un illecito internazionale e lo Stato danneggiato; società a r. limitata, i cui soci rispondono solo del pagamento della quota sottoscritta. 3. In filosofia, la situazione per la quale un agente si presenta come causa volontaria di un certo effetto e diviene suscettibile di giudizio o di sanzione morale.

 

          • SINONIMI: serietà - affidabilità, consapevolezza, coscienza, scrupolo;direzione - gestione, organizzazione; dovere - impegno, incombenza, obbligo, peso, onere; causa - origine, fonte; colpevolezza - colpa, implicazione, imputabilità;garanzia - malleveria.

          • CONTRARI: irresponsabilità, inaffidabilità, inconsapevolezza, incoscienza, dipendenza, innocenza, estraneità.

Responsabile

          (arc. risponsabile) agg. Di persona che, in quanto consapevole del proprio agire, diviene suscettibile di giudizio o di sanzione: ciascuno è r. delle proprie azionir. davanti a Dio, verso la patria, di fronte alla propria coscienza ♦ Assol.: una persona r. (o anche comportamento r.), pienamente aderente al compito per serietà morale e intellettuale; la parte r. del Paese, i cittadini più illuminati e solleciti del pubblico bene In riferimento alla mansione o al grado: il magazziniere è r. della conservazione dei materiali, il capo del personale è r. della disciplina degli impiegati ♦ In riferimento ad azione criminosa assume sign. affine a 'colpevole': si rese r. di efferati delitti Part., nella marina militare, dell'ufficiale i S.M. incaricato della custodia, della disciplina e dell'amministrazione di navi in disponibilità. [Agg. verbale di un presunto responsare, vero denom. di responso].


          • SINONIMI: ragionevole - serio, affidabile, fidato, saggio, sensato, assennato, corretto, consapevole, cosciente, coscienzioso; capo - gerente, gestore;sorvegliantemallevadore; dirigente - governante, direttore, coordinatore, conduttore; custodegarantecolpevole - reo.

          • CONTRARI: inaffidabile, irresponsabile, incosciente, dipendente, innocente, esecutore.


source: http://www.psicologiasalerno.it/Coppia_Consulenza_Comunicazione.php


In Cristo,
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Il Regno di Dio non è fatto di parole,
ma della potenza di Dio!

1 Corinzi 4:20

...poiché il regno di Dio non è mangiare e bere,
ma giustizia, pace e gioia
nello Spirito Santo.
Romani 14:17

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